La "protezione delle mucche" nella tradizione indiana ha radici profonde nelle Scritture vediche e riflette un rispetto sacro per la vita animale. Nelle Scritture vediche, la mucca è considerata un animale sacro e viene venerata per diversi motivi.
Prima di tutto, le Scritture insegnano che tutti gli esseri viventi sono anime spirituali, figli di Krishna, la Persona Suprema. L'uccisione di un animale è considerata una forma di assassinio e porta a reazioni negative per coloro che ne sono implicati. Questa prospettiva promuove il concetto di non violenza e rispetto per tutte le forme di vita.
Inoltre, le Scritture vediche insegnano che l'essere umano ha sette madri, tra cui la mucca e la Terra sono particolarmente importanti. La mucca è considerata una madre poiché fornisce il latte, un alimento che non solo nutre fisicamente, ma offre anche intelligenza spirituale. Rispettare la mucca significa quindi onorare una fonte di nutrimento vitale e riconoscere il suo ruolo materno.
Il bue, d'altro canto, è considerato un padre, poiché aiuta gli esseri umani a lavorare la terra per produrre cibo. Il suo contributo alla società è riconosciuto e rispettato.
La figura di Sri Krishna, apparso sulla terra 5.000 anni fa, sottolinea l'importanza delle mucche nei Suoi lila (giochi divini). La Sua gentilezza e protezione nei confronti delle mucche durante il suo ruolo di pastorello servono da esempio per la società umana. Questa narrazione promuove l'idea che, seguendo l'esempio di Krishna, gli esseri umani dovrebbero trattare le mucche con amore e rispetto, riconoscendo il loro contributo alla società e onorando il legame spirituale tra tutte le creature viventi.