A differenza di altre tradizioni spirituali, i Vaishnava sostengono che la realtà suprema è personale e assume il nome di Krishna, “l’infinitamente affascinante”. I devoti di Krishna riconoscono che tutti gli esseri viventi sono entità eterne e che tutti i problemi della vita derivano dalla dimenticanza del proprio rapporto con Dio.
Secondo i Veda, attraverso il canto dei nomi di Dio, l’anima può risvegliare la sua conoscenza spirituale originale, vivere serenamente in questa vita e tornare nella propria dimora spirituale, un luogo privo di ansietà, al momento della morte.
Ci sono quattro principali sampradaya, o lignaggi Vaishnava, provenienti dall’India. I Vaishnava adorano Vishnu, Sri Rama e Sri Krishna come diverse manifestazioni del Signore Supremo. La tradizione Vaishnava ha ampiamente influenzato la cultura asiatica meridionale nella musica, nella danza, nel teatro e nell’arte. La profonda filosofia devozionale e i poetici testi sacri del Vaishnavismo integrano un’ampia teologia.
Gli shastra (o testi sacri) Vaishnava sono costituiti principalmente dagli insegnamenti di Krishna nella Bhagavad-gita, dallo Srimad-Bhagavatam (uno dei diciotto Purana), dal Ramayana e dalla Sri Chaitanya-caritamrita.
L’ISKCON fa parte della tradizione Gaudiya, o Chaitanya Vaishnava, tradizione nata nelle regioni orientali dell’India. I Gaudiya attribuiscono particolare rilevanza agli insegnamenti del santo e avatara (incarnazione di Krishna) vissuto nel sedicesimo secolo, Sri Chaitanya Mahaprabhu.
Dal Vaisnavismo Gaudiya è nata a sua volta l’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON), fondata da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada nel 1966. La sua organizzazione ha portato a una crescita esponenziale e al riconoscimento del Vaishnavismo in tutto il mondo a partire dalla fine degli anni ’60. Oggi, gli insegnamenti Vaishnava sono diffusi in ogni parte del mondo e sono considerati molto rilevanti nell’affrontare i problemi attuali della società.